Progetto strategico

Difesa Servizi, in coerenza con la sua missione, ha ideato questo importante evento unico in Italia e di rilievo internazionale, per promuovere valori, capacità e tradizioni dell’Aeronautica Militare e valorizzarne il brand attraverso la mongolfiera. Si tratta di una manifestazione concepita con una visione a “medio-lungo termine”, organizzata in collaborazione con l’Aeronautica Militare e Aeroclub Pavullo e con il supporto tecnico di AERONORD AEROSTATI. L’evento, che vuole richiamare anche il centenario della Forza armata e il progetto 100 + 1 è, inoltre, occasione e momento di vantaggio per veicolare le più recenti iniziative dell’Aeronautica Militare nel campo della ricerca e dell’Aerospazio. Aeronautica Militare Balloon Cup nasce anche per le attività di promozione di Valore Paese Italia, con l’occasione unica di promuovere, dal cielo, la bellezza e il fascino del nostro Paese.

Valorizzazione del patrimonio pubblico e sviluppo sostenibile dei territori italiani

Valore Paese Italia è promosso dal Ministero del Turismo, insieme all’Enit – Agenzia Nazionale del Turismo, l’Agenzia del Demanio e Difesa Servizi, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio pubblico e lo sviluppo sostenibile dei territori italiani. Un brand nazionale che raccoglie diversi circuiti tematici legati al turismo sostenibile e alla scoperta delle bellezze dei territori italiani e in cui si riconosce il network pubblico / privato di soggetti che partecipano a strutturare ed animare la rete.

Nel corso degli anni le iniziative a carattere nazionale di recupero e riuso del patrimonio pubblico hanno suscitato un interesse enorme da parte dei media e dell’opinione pubblica. I temi della valorizzazione di beni e luoghi non utilizzati e della partnership con i privati, che intervengono a vario titolo, non solo concessionari dei beni, come leva di sviluppo di strutture e territori, hanno risposto alla crescente sensibilità verso un differente modo di concepire la fruizione turistica di zone d’Italia meno note o fino ad ora poco accessibili. 

L’apporto determinante in termini di idee, passione, energia, e risorse messe a disposizione degli operatori economici e sociali privati ha contribuito a far emergere e a far percepire un ritrovato desiderio di vivere le bellezze naturali, culturali, architettoniche e paesaggistiche del nostro Paese, con uno stile ed un approccio tipicamente italiano. La sfida è ora quella di comunicare il consolidamento di queste attività e la messa a sistema di azioni che strutturino nel tempo quanto fatto. Fino ad oggi i progetti di rinascita dei Fari italiani e delle strutture lungo i Cammini e percorsi storici (a partire dalla via Francigena), enogastronomici e cicloturistici, ricondotti sotto il comune cappello di Valore Paese Italia, hanno creato un’onda di coinvolgimento in termini di immagine e seguito. 

Nel 2021 il brand Valore Paese Italia si è aperto a nuovi ambiti e ulteriormente arricchito con tematiche suggestive e di forte impatto come, tra gli altri, le Case Cantoniere, gli Itinerari ferroviari storici, e il turismo della memoria, una serie di ‘luoghi’ reali e simbolici, monumentali o legati al paesaggio, la cui nozione è incrociata con quella di memoria e di identità nazionale. Il turismo della memoria rientra nella più ampia categoria del turismo culturale, ovvero una volontà di viaggio al di fuori della propria area di esperienza quotidiana per motivazioni di tipo culturale; andando a fruire di beni culturali, eventi, festival, pratiche tradizionali locali e molto altro. L’intesa raccoglie l’esperienza di precedenti attività sviluppate, definite progetti a rete, e si apre verso nuove e diverse evoluzioni, anche in ascolto delle esigenze più attuali del Paese. Un progetto in ascolto e in divenire che potrebbe sviluppare una nuova rete, quella degli aeroporti e degli idroscali.

Nell’ambito delle attività promozionali di Valore Paese Italia, l’opportunità di organizzare eventi sul territorio si è rivelato un importante veicolo di comunicazione, per assicurare la massima visibilità alle iniziative messe in campo e suscitare interesse nei media e nell’opinione pubblica. In tale cornice si configura anche Aeronautica Militare Balloon Cup, che si propone come un appuntamento annuale che, oltre a mettere in vetrina i territori italiani e le zone costiere, patrimonio di inestimabile valore per il nostro Paese, consente la messa a sistema di molte iniziative, in relazione alle reti tematiche sviluppate e ai territori coinvolti. 

Il volo in mongolfiera per il Nord Italia è un’esperienza unica, le regioni settentrionali offrono infatti un paesaggio mutevole che va dalla più estesa pianura padana fino a laghi e montagne innevate davvero suggestive. Anche il Centro Italia nasconde luoghi ricchi di fascino, che solo con un viaggio in mongolfiera è possibile osservare da tutta un’altra prospettiva. Il cullare dolce del pallone ci condurrà alla scoperta delle campagne della Toscana e del Lazio ma anche dell’Emilia Romagna, scoprendo panorami da favola e indimenticabili. Anche il Sud offre occasioni imperdibili per vivere un’esperienza unica e sorvolare paesaggi incantevoli, ovviamente vissuti da un punto di vista alternativo.

La Mongolfiera

Il 2 dicembre 1804 Napoleone Bonaparte veniva incoronato imperatore da papa Pio VII a Parigi. E qui, esattamente davanti a Notre Dame venne innalzata la mongolfiera chiamata Ballon du Sacre (Pallone della Consacrazione), inventato dal francese   André-Jacques Garnerin.  Ma il 16 dicembre un vento forte ruppe i suoi ormeggi; il Ballon volò via per precipitare dopo 22 ore e 1200 chilometri nel Lago di Bracciano, nei pressi di Anguillara Sabazia (Roma).  Nello stupore generale il Ballon aveva compiuto il primo tragitto aereo Parigi – Roma.

Oggi, considerato il più antico cimelio aeronautico conosciuto e unico superstite delle mongolfiere, il Ballon è esposto al Museo Storico dell’Aeronautica Militare (MUSAM) di Vigna di Valle, a Bracciano donatogli da papa Paolo VI. I resti del pallone aerostatico, infatti, erano stati consegnati da subito al Papa e conservati nella Floreria Apostolica del Vaticano, fino al 1977, quando il 24 maggio venne inaugurato il Museo.

Le mongolfiere sono le «regine dell’aria», mezzi ecologici, il cui motore è il vento, che fin da sempre emozionano grandi e bambini. In volo libero, una volta gonfiate partono e atterrano dove decidono le correnti d’aria, galleggiando per un’ora (o + ore se mongolfiera a gas) in cielo. Un’esperienza unica e indimenticabile. Ogni volta che un pallone aerostatico vola libero nel cielo, cattura l’attenzione di adulti e bambini portando con sé stupore e meraviglia.

Dalla Mongolfiera alla Stratosfera, un volo nella storia dell’Aeronautica Militare

Era il mese di novembre del 1884 quando il Ministero della Guerra approvava la costituzione di una “Sezione Aeronautica”. La sezione aerostatica iniziava ad operare nel 1885 dal Forte Tiburtino a Roma, pur restando in organico al 3° Reggimento Genio di Firenze, inizialmente erano assegnati alla sezione due aerostati di costruzione francese. Nel 1887, quale unità del genio, gli aerostieri della “Compagnia Specialisti d’Africa” partiva per l’Eritrea con il Corpo di Spedizione comandato dal generale Asinari di S. Marzano. Le ascensioni furono compiute nei pressi del Forte di Saati, per controllare le mosse degli armati abissini al comando di Ras Alula.

Nel 1908 il primo dirigibile di progettazione italiana era completato e gonfiato il 3 ottobre dello stesso anno, giorno in cui il dirigibile “N. 1” effettuava la sua prima ascensione.

La guerra di Libia rappresentò una esperienza importante per la nascente attività aeronautica. Vi parteciparono il Parco Aerostatico (2 palloni Draken) e la Sezione aerostatica di segnalazione; l’attività ascensionale iniziava nel novembre del 1911. Fino al termine del conflitto i palloni fornirono un valido contributo alle forze di terra, specie nella correzione dei tiri dell’artiglieria.

Mentre l’attività degli aerei si era ancora ai suoi albori, però anche se il numero delle missioni rimase piuttosto contenuto tuttavia anche gli aerei diedero il loro contributo allo svolgimento delle operazioni, nei limiti delle possibilità che quei mezzi consentivano. I piloti però non solo compirono azioni di osservazione e informazione sull’attività del nemico, ma effettuarono anche veri e propri attacchi bombardando truppe e postazioni avversarie. 

L’esperienza servì, senza dubbio a comprendere meglio, le grandi possibilità di impiego delle nuove macchine, dimostrando che l’aviazione stava ormai diventando una Forza armata a sé stante.

L’Aeronautica Militare si propone quale attore importante per l’accesso e lo sfruttamento di quell’ampia fascia atmosferica che va tra le quote massime di volo attuali (circa 18/20 km) e la linea di Karman, che delimita lo Spazio. La Forza armata esprime la naturale competenza ambientale attraverso una strategia inclusiva e di piena collaborazione nei confronti dell’Agenzia Spaziale Italiana, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, del Centro Italiano Ricerca Aerospaziale, solo per citare alcune delle realtà del mondo scientifico e dell’università con le quali essa ha intessuto ottimi rapporti e proficui accordi di scambio. In ambito internazionale, inoltre, l’Aeronautica Militare ricerca e incrementa le relazioni con i principali partner di riferimento quali la US Air Force, l’Agenzia Roscosmos, la NASA e le Forze Aeree amiche e alleate con le quali condivide una visione sempre più proiettata verso l’aerospazio e le interfacce innovative quali l’aviolancio satellitare, il volo suborbitale, le piattaforme stratosferiche e la Space Situational Awareness, quale naturale estensione verso l’alto della capacità di Comando Controllo della Difesa Aerea.

Lo Spazio è la naturale estensione dell’ambiente operativo nel quale l’Aeronautica Militare opera: una lunga tradizione nel settore con studi e attività da sempre all’avanguardia, nel campo dei satelliti, del volo supersonico e umano, ha portato la Forza Armata ad essere in grado di annoverare fra il suo personale gran parte degli astronauti italiani. Capacità, attitudine e eccellenza degli astronauti provenienti dall’Aeronautica Militare sono il risultato del valore formativo dell’Accademia Aeronautica e dell’addestramento nei reparti operativi con quotidiano utilizzo di tecnologie avanzate e innovative.

L’Aeronautica Militare quale forza aerea è per sua natura protesa alla continua innovazione, alla sperimentazione d’avanguardia e fa della tecnologia uno dei suoi punti di forza. Il volo spaziale umano rappresenta una fondamentale occasione per la dimensione aerospaziale, rendendo l’impegno della Forza Armata fattore di traino per gli investimenti e la crescita del paese, con ritorni di tipo scientifico, tecnologico e industriale per il miglioramento della vita di tutti i giorni. Nel giugno 2023 il colonnello Walter Villadei ha partecipato al volo suborbitale Galactic 01 di Virgin Galactic e nel gennaio 2024 ha raggiunto lo spazio e la Stazione spaziale internazionale come pilota della Axiom Mission 3. Un cambio di paradigma epocale, come tanti ce ne sono stati nel corso della storia centenaria dell’Aeronautica Militare, che con le sue competenze peculiari in questo dominio, che è la naturale estensione di quello aereo, vuole essere protagonista di questo cambiamento, facendo anche da stimolo per lo sviluppo ed il successo di un nuovo modello di sinergia tra pubblico e privato.

La Storia della Forza Armata in tutte le sue progressive evoluzioni è custodita presso il Museo Storico di Vigna di Valle: un percorso ricco di eventi, gesta, fatti e testimonianze di inestimabile valore che costituiscono eloquente riprova dell’ardimento e dell’estremo senso del dovere che i nostri aviatori si sono passati in consegna di generazione in generazione, a fedele e diuturna salvaguardia del nostro Paese. Inoltre, conserva delle particolarità e dei cimeli unici. Infatti, è stato definito tra i musei aeronautici più belli e importanti al mondo. Come accennato, custodisce il Pallone di Garnerin, il cimelio aeronautico più antico al mondo. La sua collocazione è nell’atrio, all’interno di una grande vetrina, proprio per dare un segnale immediato dell’unicità del Museo.